La storia del solare, parte 2
È interessante trovare stralci di storia su come siamo arrivati al pannello solare che abbiamo oggi, e la seconda parte della storia del solare ci porta indietro nel periodo d’inizio della corsa allo spazio
L'ombra del nucleare e la Guerra Fredda
Siamo nel 1955, e la tecnologia fotovoltaica, finalmente resa utile dopo oltre cent’anni di sperimentazioni, purtroppo viene oscurata dall’energia nucleare.
L’8 dicembre 1953, meno di un anno prima della svolta nella ricerca condotta dai laboratori Bell, il presidente Eisenhower tiene il suo discorso “Atomi per la pace” alle Nazione Unite, dove definì l’energia nucleare come un elemento centrale della politica energetica statunitense e uno strumento per raggiungere l’influenza a livello globale, utilizzando il nucleare per scopi più pacifici, quale la produzione di energia elettrica.
Senza sostegno governativo l’energia solare fotovoltaica aveva davvero poche speranze di svilupparsi e diventare fonte di energia rilevante per l’umanità per molti anni a venire.
La corsa allo spazio
Nel 1955, James O’Connell, il comandante dei Signal Corps dell’esercito americano decide di investigare sul recente sviluppo fotovoltaico e invia il dott. Hans Ziegler, capo della ricerca sui sistemi di alimentazione energetica, ai laboratori Bell. Il dott. Hans Ziegler aveva lavorato sul programma di armamento tedesco durante la 2° Guerra mondiale ed era stata reclutato dagli americani per aiutarli a vincere la Guerra fredda.
Il programma Vanguard fu concepito nel 1955 dagli scienziati del Naval Research Laboratory (NRL) statunitese come primo programma satellitare americano.
L’obiettivo era di utilizzare un razzo a tre stadi per lanciare un satellite civile a scopo scientifico: sarebbe stato il contributo degli USA all’Anno geofisico internazionale 1957-1958, un’iniziativa scientifica che coinvolgeva 67 nazioni da entrambi i lati della Cortina di Ferro.
Il 17 marzo 1958, a Saint Patrick’s Day, a Cape Canaveral in Florida, venne lanciata in orbita il Vanguard I, il primo satellite con pannelli fotovoltaici integrati. Infatti, si trattava del primo utilizzo funzionale della batteria solare sviluppata dagli scienziati dei Laboratori Bells.


Il Vanguard 1, primo satellite solare
Con il suo peso di soli 1,5 kg e una circonferenza di 16,5 cm il Vanguard 1 venne sopranominato the grapefruit satellite da parte del leader sovietico Nikita Kruschev, ma si trattava in ogni caso di un oggetto rivoluzionario.
Il Vanguard 1 dimostrò il rigonfiamento equatoriale della Terra, fornì le prime rilevazioni della tenue atmosfera terrestre più esterna ed una stima delle micrometeoriti che circondano la Terra.
Fornì anche elementi per calcolare con maggiore precisione le traiettorie dei missili balistici intercontinentali (si trattava pur sempre di un progetto finanziato dalla Marina militare).
Le 6 celle fotovoltaiche sul Vanguard 1 misuravano come una scatola di fiammiferi, ma riuscirono a dimostrare la straordinaria utilità del fotovoltaico nello spazio. La missione era prevista di durare soli 90 giorni, ma si protrasse fino al 1964, quando il satellite smise di trasmettere.
Il Vanguard 1 è l’oggetto più vecchio ancora in orbita intorno alla Terra e si prevede il rientro verso la fine del 22° secolo.
Il solare salvato dalla corsa allo spazio
Il successo dei primi satelliti alimentati dalle celle solari, Vanguard 1 e Sputnik 3, che venne lanciato in orbita dai sovietici tre settimane dopo il Vanguard, rendeva evidente l’utilità delle celle solari nello spazio e l’esercito americano non tardava a capire la convenienza di avere una fonte di energia leggera, autonoma e durevole sui propri satelliti.
Nel periodo dal 1953 quando venne scoperto la cella solare di silicio, al 1961, la cella solare cambiò status da progetto scientifico di nicchia a diventare l’unico fonte di energia affidabile per il programma spaziale statunitese.
La maggiore richiesta da parte dell’esercito americano apriva un business importante di sviluppo commerciale per le aziende produttori delle celle, ed è giusto dire che il fotovoltaico per l’industria delle celle solari venne salvato dalla corsa allo spazio.